Il nostro progetto Slowscape diventa un libro in cui vi raccontiamo il piano di rigenerazione che mira a trasformare la rete delle antiche torri del sistema difensivo della costa pugliese in un network moderno dedicato all’innovazione.
Un progetto che ci ha visto primeggiare tra le oltre 514 proposte candidate al concorso “ARS” della Fondazione Italiana Accenture nel 2014, portandoci alla stipula di un protocollo d’intesa con un gruppo di comuni dell’arco ionico salentino per l’attuazione del progetto pilota.
Slowscape diventa oggi un libro di architettura e paesaggio che presenta l’ultimo censimento aggiornato relativo allo stato giuridico e di utilizzo delle torri costiere presenti lungo il litorale pugliese e immagina un loro recupero. Il libro è l’esito di un lungo percorso progettuale e di dialogo con istituzioni e stakeholders intrapreso da PUSH che ha portato nel luglio del 2014 alla stipula di un protocollo d’intesa con i comuni di Nardò, Galatone e Porto Cesareo finalizzato all’attivazione di un progetto pilota per la riattivazione di 9 torri costiere. Esso immagina di riconnettere le torri sia fisicamente attraverso sistemi di mobilità lenta, sia virtualmente attraverso l’attivazione di una rete wireless mesh in grado di fornire un servizio di connettività ad internet in banda larga. Un progetto forse utopico, come utopico fu immaginarsi una rete continua di torri che doveva servire da presidio visivo per segnalare e difendere la costa dai pericoli dei corsari saraceni: una rete di monumenti che rappresenta oggi un unicum internazionale ed una occasione straordinaria in ottica turistica per i luoghi chiave del territorio dove le torri sorgono.
L’autore, nostro socio, Claudio Esposito (Bari, 1987) è un architetto pugliese, con un profilo caratterizzato da una ibridazione tra diversi settori e ambiti. È il fondatore di The Piranesi Experience, start up attiva nella comunicazione per l’architettura e l’arte. A questo affianca l’attività da progettista con Ines Bajardi, tra le prime STP in forma cooperativa in Italia. È docente a Roma presso il Centro Sperimentale di Cinematografia e l’Istituto Europeo di Design IED.
Introduzione di Gianfranco Bombaci. Con testi di Ernesta Caviola, Daniela De Francesco e Salvatore Di Dio. Progetto fotografico: “Paesaggio Lento” di Barbara Rossi, 2015. Progetto grafico di Jonny Egon.
È disponibile su Amazon.
Slowscape, il progetto di rifunzionalizzazione dell’antico sistema difensivo della costa pugliese, nato dalla tesi di laurea dell’architetto Claudio Esposito e svillupato in collaborazione con PUSH (di cui è socio), è tra i 30 pre-finalisti del concorso “ARS – Arte che realizza occupazione sociale” della Fondazione Italiana Accenture.
Traguardo significativo, specie se si guarda ai numeri: 514 proposte presentate da 1.240 partecipanti in 6 sei settori di riferimento. Tutti i dati nell’infografica ufficiale.
La fase successiva di valutazione partirà il 26 luglio e si concluderà il prossimo 10 settembre, quando il Comitato Tecnico decreterà i 10 progetti finalisti: le migliori idee in grado di creare occupazione sociale economicamente sostenibile, valorizzando il patrimonio artistico del nostro Paese.
Il progetto, in concerto con la Regione Puglia e le amministrazioni dei comuni interessati, conta numerosi partner – tra cui: The Hub Bari, iStarter, Istituto Superiore Mario Boella, J.A.N.U.B – che contribuiranno con la loro expertise nel settore.
Da progetto di ricerca universitario a concreta proposta imprenditoriale per il rilancio sostenibile del territorio.
Il progetto – ideato dall’architetto pugliese Claudio Esposito in collaborazione con PUSH – mira al recupero, alla rifunzionalizzazione e alla valorizzazione dell’antico sistema difensivo della costa pugliese la cui infrastruttura di avvistamento è composta da 127 torri, realizzate tra il XIII e il XVII sec., alcune delle quali oggi, purtroppo, in stato di abbandono.
L’attenzione è incentrata su 8 torri nella zona di Gallipoli da rifunzionalizzare in luoghi d’incontro, fab lab, centri di formazione e spazi di coworking trasformando quel tratto di costa in una sorta di “Club Med” per innovatori e startupper, sfruttando la vocazione turistica del territorio pugliese.
Le torri verranno collegate tra loro con un sistema di percorsi ciclopedonali e connesse virtualmente da un sistema wireless mesh che coprirà oltre 40 km di costa con un segnale internet a banda larga.
La nuova rete si trasformerà: da strumento di difesa a sistema diffuso di fruizione slow del territorio e del paesaggio, con servizi innovativi di mobilità e condivisione.
Rileggere le radici della cultura salentina e impiantare sulla splendida costa pugliese i catalizzatori di crescita che stanno favorendo il processo d’innovazione del nostro Paese, per dare agli abitanti del territorio e ai turisti stimoli e strumenti per diventarne parte attiva.
Il progetto, in concerto la Regione Puglia e le amministrazioni dei comuni interessati, conta numerosi partner – tra cui: The Hub Bari, iStarter, Istituto Superiore Mario Boella, J.A.N.U.B – che contribuiranno con la loro expertise nel settore.
«Un progetto, concreto e realistico, per trasformare le torri costiere abbandonate in centri per innovatori e startupper».
(Riccardo Luna su ilPost)
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